domenica 31 ottobre 2010

The Perfect Bun

The Perfect Bun
Largo del Teatro Valle, 4
Tel: 06 45476337
http://www.theperfectbun.it/home.html
Lo so, anzi ce lo so che non è proprio un ristorante tipico romano, però dai ogni tanto ci sta una variazione sul tema, tex mex in questo caso, fottutissimi yankee direbbe qualcuno.
Una premessa è d'obbligo non tentate di venirci in macchina potrebbe capitarvi che in preda allo sconforto dopo aver passato 3/4 d'ora alla ricerca di un posto molliate la macchina in mezzo a Via dei Giubbonari del tutto incuranti delle possibili sanzioni e di un briciolo di senso civico (e pensare che non mi hanno fatto neanche la multa). Il locale, che ha cambiato gestione diverse volte è una sorta di loft enorme che non sfigurerebbe a NY, compresi i dettagli e l'insieme è piacevole. La cucina (se si può parlare di cucina) fa il suo dovere, buoni e pantaguelici  i nachos così come gli hamburger di tutti i tipi (da 320gr quello scelto da me!! con le immancabili patate fritte annaffiate da birra (una maggiore scelta di spine non guasterebbe). Per finire , per chi ce la fa il classico cheesecake.
Da provare l'ipercalorico brunch della domenica.

Prezzo €28


SI: Ottimo per una serata con amici.

NO: Non c'è il panino con la coda alla vaccinara, il colesterolo.


Tiriamo le somme
Cucina7
Servizio:7
Ambiente: 7

Bonus: 0,1 (sta in centro)  
Malus: 0,1 (sta in centro)


Fix:7

La Taverna degli Amici

La Taverna degli Amici
Piazza Margana, 36/37
Tel: 06 69200493 - 06 69920637
http://www.latavernadegliamici.com/
Succede che  di sabato verso le due del pomeriggio quando tutti sono incazzati con te perchè il posto dove li volevi portare è chiuso, così come quello vicino e gli altri sono tutti pieni (ma che è colpa mia?), ad uno dei commensali gli venga in mente questo ristorante a pochi passi dal Campidoglio. Peccato non ci sia posto fuori in una magnifica tarda ottobrata romana, il cameriere ci fa accomodare dentro, in un ambiente piuttosto ampio arredato con cura anche se troppo buio. Scegliamo un uovo in tegame  al tartufo (15 euro) , semplice ma ottimo, un fritto  vegetale davvero niente male, delle uova con bottarga e delle polpette di melanzane, devo dire che tutti gli antipasti sono ottimi (prezzi 10-15 euro). Da bere prendiamo un merlot di una cantina laziale che non ricordo (20 euro) e dell'acqua in bottiglia (3 euro), discutibile la scelta di far pagare pane e coperto (2 euro), ma è una storia vecchia. Sono l'unico che sceglie un secondo (che con stupore  noto che non mi è stato addebitato sul conto), gli altri si sono indirizzati su primi piatti tradizionali tutti correttamente eseguiti. Mi arriva l'abbacchio con patate (14 euro) e difficilamnte ne ho assagiati di così buoni. Per finire degnamente due dessert: l'ormai imperante tortino di cioccolato ripieno di cioccolato, aimhè anche in questo caso riscaldato al microonde ed un gradevole strudel di agrumi.
Staconsigliato! Un avamposto della cucina tradizionale romana e non, se avete dei parenti  ed amici che vengono da fuori portateli qui.
Prezzo €80 in due
*un pranzo medio: due antipasti, un primo, un secondo, un dolce , vino (20 euro),acqua e coperto.



SI: I piatti della tradizione così come devono essere

NO: Boh!


Tiriamo le somme
Cucina:8,5
Servizio:7
Ambiente: 7,5


Fix:8,2

sabato 30 ottobre 2010

Picchiapò

Picchiapò
Via Elio Donato, 51
Tel: 06 39754482
http://trattoriapicchiapo.com/
L'overbooking a cui sono soggetti i ristoranti romani di venerdì sera ed alcune difficoltà logistiche nell'individuare un posto dove mangiare mentre stai viaggiando sull'autostrada del sole ti portano ad alcune scelte scellerate, ma andiamo con ordine...
Il locale, o meglio il monolocale si affaccia direttamente sulla strada,pochi i tavoli tutti rigorosamente apparecchiati con tovaglie di carta a quadri, mirabile il tramezzo con edera finta che nasconde alla vista   la porta dei servizi, insomma l'ambientazione alla "Gigi il Troione" di fantozziana memoria è garantita, manca solo la signorina Silvani. Una gentile cameriera prende le ordinazioni, la scelta del vino, per me perennemente indeciso non è mai stata così facile, le alternative infatti sono solo due o bianco o rosso. Scelgo sulla fiducia un antipasto alla picchiapò e un bollito alla picchiapò. Arriva subito  il vino caraffato rosso (versato direttamente da un boccione di dubbia provenienza) bello freddo di frigorifero, manco fosse un campari. L'antipasto alla picchiapò consta in un piatto con degli affettati non memorabili e delle verdure grigliate-sottolio del tutto anonime ed esigue. La pasta alla gricia non è malavagia mentre per decenza sorvolerei sul bollito alla picchiapò. Da veri masochisti ordiniamo anche un tiramisù che si rivela essere "in guazzetto", chiudiamo con un giro di amari, salutando il simpatico oste che si aggira premuroso tra i tavoli :"Arrivederci Roma goodbye goodbye au revoir..."
Prezzo €30



SI: quasi niente

NO: quasi tutto


Tiriamo le somme
Cucina:4,5
Servizio:6,5
Ambiente: 4,5

Malus: 0,1 (rapporto qualità prezzo)

Fix:4,7

venerdì 29 ottobre 2010

Le tre Zucche

Le tre Zucche
Via G.Mengarini, 43-45
Tel: 06 5560758
Era da un pò che pensavo ci farci una scappata ,le guide gastronomiche (roma nel piatto e gambero rosso su tutte) ne parlano un gran bene, elogiando soprattutto il rapporto qualità prezzo.
Il locale è suddiviso in tre ambienti differenti, l'arredo è piuttosto anonimo mentre i tavoli sono adeguatamente distanziati l'uno dall'altro.Interessante il menù degustazione (35 euro), ma decidiamo di mangiare alla carta scegliendo un rosso di montefalco (16 euro). Dopo una breve attesa intramezzata da un preantipasto mandato dallo chef e dall'ottimo cestino con diverse qualità di pane fatto in casa ,arrivano i primi, la nota stonata è che non c'è sincronia ovvero arrivano in momenti diversi il che è spiacevole quando si è in compagnia (eravamo in quattro). Si inizia con le fettuccine al grano saraceno con ragù d'anatra  e funghi selvatici al profumo d'arancia (11 euro), tutti gli elementi che componevano il piatto erano ottimi ma l'impressione finale è che mancasse l'elemento che amalgamava il tutto, le trofie acqua e farina integrale saltate con totani pomodorini e  pistacchi di bronte (11 euro) erano leggermente insipide mentre nulla da eccepire sulla purea di fave con cicoria saltata (10 euro) ed i vermicelli cacio e nduja (10 euro). Tra il primo ed il secondo chiediamo un altra bottiglia di vino , che per inciso mi accorgo solo ora che non ci è stata addebitata sul conto, grazie per il regalo :), inspiegabilmente ci viene portata già aperta e lasciata sul tavolo,  manco avessiamo chiesto della fanta in bottiglia. La guancia di manzo stufata con purea di patate e castagne con tartufo nero (17 euro) era molto buona, apprezzabile anche la variazione di baccalà in pastella, alla romana e con finocchietto ed olive (17 euro). L'attento chef  direttamente dalla cucina ci fa arrivare un predessert alla banana, decidiamo di chiudere con un dolcetto: creeme brulee alle banane (7 euro) del quale non sono rimasto del tutto convinto, il classicissimo tiamisù servito in maniera originale (6 euro) ed il prolisso millefoglie di pasta fillo con mousee di ricotta e viscole su crema inglese al marsale De Bartoli, (7 euro) già il nome è più di una descrizione!
In conclusione confermo il buon rapporto qualità prezzo come anche la bontà delle materie prime, anche se forse mi aspettavo qualcosina di più, date le ottime recensioni, non avrei problemi comunque a consigliarlo come indirizzo valido, nonostante qualche inciampo quà e là.
Prezzo €40 




SI: creatività in cucina accompagnata da prezzi umani .

NO: qualche stonatura nel servizio .


Tiriamo le somme
Cucina:7,5
Servizio:5
Ambiente: 6,5




Fix:7,1

domenica 24 ottobre 2010

Pinsa E Buoi

Pinsa E Buoi dei...
Viale dello Scalo San Lorenzo, 15
Tel: 06 4456640
Il giorno dopo aver mangiato alla Pratolina , mi ritrovo in un altra rinomata pinseria della capitale, stavolta siamo a San Lorenzo, però fuori dalla zona nevralgica ztl. C'è da dire che l'ubicazione non è tra le più felici, a metà strada  tra un distributore IP e un cavalcavia, l'interno è stato allestito allo scopo di evocare una  tipica osteria da cartolina, con tanto di festoni di cipolle, una grossa affettatrice a manovella e un grosso bancone di legno al centro  del locale, nel complesso comunque l'insieme è gradevole.
Il locale è gremito, aspettiamo un pò per essere serviti, complice anche la tavolata , cediamo al cameriere "per l'antipasto faccio io ve porto io...." e poi ognuno di noi sceglie una pinza. L'antipasto come prevedibile è più che abbondante: suppliì alla nduja e alla matriciana (2 euro l'uno), mozzarella di bufala,( 18 euro!!!!!) due taglieri di salumi e formaggi (18 euro l'uno),  fritti vegetali  (5 euro la porzione) e qualche focaccia  (3,50 euro l'una) tanto per gradire, la qualità dei fritti è buona anche se sono un pò pesanti ,anche i taglieri si fanno mangiare. Arrivano le pinze io ho scelto una lardo di colonnata e cipolle di tropea (11 euro) ,l'abbinamento al palato non è del tutto convincente come appariva  sulla carta, l'impasto della pinsa è buono ma non sufficientemente croccante e leggermente duro. Sarà l'età che avanza ma nessuno di noi riesce a prendere un dolce. Ad accompaganre il tutto, siamo rimasti nella regione Lazio con del  merlot casal del giglio  (16 euro), cocacola (3,50 euro), acqua del rubinetto (1,50 euro!!).
In definitiva la pinza e buona ,come lo sono anche le materie prime dei più o meno fantasiosi condimenti soprattutto se rapportati alla bassa qualità che si vede in giro,però la Pratolina vince lo scontro diretto della pinsa. 
Prezzo € 56 in due*
*Eravamo una tavolata quindi il conto non è indicativo scontrino alla mano ho indicato il prezzo di un pasto medio per due persone (fritto vegetale, 4 supplì, pinza, bottiglia di vino merlot casl del giglio,acqua, caffè, amaro)

SI: perfetto per una tavolata con amici, le materie prime.

NO: il servizio alla volemose bene faccio tutto io nun te preoccupà, l'ambiente un pò caciarone.


Tiriamo le somme
Cucina:7
Servizio:5,5
Ambiente: 6,5

Malus: 0,1 (ricerca del posto per la macchina-multa semisicura)


Fix:6,7

sabato 23 ottobre 2010

La Pratolina

La Pratolina
Via Degli Scipioni, 248
Tel: 0636004409
http://www.pizzerialapratolina.it/

Ritorno volentieri in questa pizzeria in Prati, che ritengo una delle migliori della capitale.  Qui si mangia la pinsa, una pizza bassa a forma ovale il cui impasto lievitato per 48 ore risulta essere croccante ed altamente digeribile...e soprattutto buono! Oltre alle pinse proposte in una quarantina di varianti più o meno insolite da segnalare gli sfizi, ovvero delle crocchette di patate con abbinamenti particolari; fiori di zucca e speck, radicchio noci e gorgonzola...
Il locale internamente non è molto diverso da una qualsiasi pizzeria di quartiere, con due sale separate dalla cucina e dal forno a legna,  ne grande ne piccolo ma è essenziale prenotare.
Abbiamo ordinato degli sfizi (7 euro la porzione) , apprezzabili, ed a seguire  una pinza "irlandese" patate e salsiccia ed una classica bufala e pachino entrambe buone anche se un pò sciape, aldilà dei condimenti , comunque di qualità è proprio l'impasto che non tradisce le aspettative, croccante ,sapido al punto giusto ma davvero leggero. Da bere la menabrea alla spina (5 euro la media), da segnalare anche la presenza di birre crude artiginali in bottiglia. Buona la chiusura con la crema di mascarpone fatta in casa, come gli altri dolci (numerosi) presenti nella carta.
Prezzo € 26*
*Eravamo un tavolo da 10 persone quindi il conto non è indicativo scontrino alla mano ho indicato il prezzo di un pasto medio-abbondante (sfizio, pinza, dolce, birra,acqua, caffè, amaro)

SI:  la pinsa.

NO: ------.


Tiriamo le somme
Cucina:8
Servizio:7
Ambiente: 6,5

Bonus: 0,1 ( rapporto qualità prezzo)


Fix:7,8

venerdì 22 ottobre 2010

All'Oro

Ristorante  All'Oro
Via Eleonora Duse, 1E
Tel: 0697996907
http://www.ristorantealloro.it/home.html

Collocato in una elegante via dei Parioli si trova accanto alla gelateria Duse, meglio conusciuta come "da Giovanni", uno dei gelatari più buoni di Roma ed il mio preferito in assoluto. Fu proprio gustando una coppetta stracciatella e cioccolato fondente, complice l' implacabile calura estiva, che notai questo ristorante.
Il locale è molto piccolo, sviluppato in lunghezza con in fondo la cucina che si intravede da una porta a vetri. I tavoli sono molto ravvicinati tra di loro, direi troppo, proprio per sfruttare il poco spazio a disposizione, l'appendiabiti a vista in fondo accanto alla porta e i portabottiglie di Ikea  sparsi qua e là  stonerebbero anche in una pizzeria al taglio, qui sono decisamente fuori luogo. Giusto il tempo di sederci ed il sommelier  ci propone un aperitivo  (9 euro); la scelta del vino, suggerita dallo stesso sommelier, ricade su di un ottimo pinot nero Carlotto (45 euro): "Il Pinot nero è come una donna con i tacchi a spillo: aggressiva, ma sempre elegantissima", ci avrebbe detto accompagnandoci nel primo assaggio. Scegliamo poi un menù degustazione di quattro portate (55 euro) . Per accompagnare l'aperitivo, un rosè francese con bollicine (ma non uno champagne), lo chef ci manda una spuma di zucca con mortadella che gradiamo. Arriva quindi il primo antipasto quella che a detta del cameriere è la specialità della casa, il tiramisù di baccalà e patate con lardo di cinta senese: il piatto risulta buono nell'accezione più banale del termine, ma eccessivamente "pannoso" e quasi stucchevole nel finale. Segue la spigola in porchetta con zuppa di carbonara e tartufo: ottime le proporzioni e ottimo l'acostamento tra i vari sapori, meno lodi per l'uso eccessivo di grassi che fanno perdere il gusto della spigola e rendono il piatto troppo pesante.  Arrivano poi i due piatti di carne, un eccellente tartare di manzo e tartufo e, per finire, coscia e petto di quaglia caramellati con annesso uovo al tegame. Nulla da eccepire sulla tartare, assolutamente saporita e ben calibrata con il sapore del tartufo. Nulla da eccepire neppure sulla quaglia: il piatto risulta bello da vedere e ottimo da mangiare, una continua scoperta di sapori agni taglio delle piccole porzioni che compongono magistralmente il piatto. Ad accompagnare il tutto un cestino con diverse qualità di pane (5 euro).
Per finire un caffè e della piccola pasticceria.
Prezzo € 184 in due.

SI:  l'originalità dei piatti proposti e la bontà delle materie prime.

NO: i prezzi decisamente elevati e un ambiente con alcune stonature e non adeguato alle aspettative e ai prezzi.


Tiriamo le somme
Cucina:7
Servizio:7,5
Ambiente:5,5

Fix:6,9

giovedì 21 ottobre 2010

Fettuccina Index® (FIX)

Il Fettuccina Index, d'ora in poi "FIX" è un un algoritmo  che consente di dare una valutazione da 1 a 10 ai locali valutati in relazione a tre parametri fondamentali: cucina, servizio, ambiente. 
La voce cucina valuta i piatti proposti , chiaramente è la  più importante con un peso specifico del 75%, vengono prese in considerazione  la bontà delle materie prime, il gusto ed in generale le varie alchimie o la semplicità che a volte  rendono un piatto memorabile ...o dimenticabile. Il servizio ha un peso del 15% si riferische alla professionalità  del cameriere e del sommelier, come vengono presentati i piatti ed il vino ai commensali ad al tempo medio di attesa. Anche l'ambiente ha un peso del 15% esprime l'immagine general edel locale, l'ambiente, gli arredi, lo spazio tra i tavoli, la pulizia.....
Il FIX e quindi i voti proposti non sono assoluti ma si rapportano alla tipologia di locale ed al relativo conto medio, in altre parole se una pizza è fatta a regola d'arte, la birra viene spillata da un birraio di Edinburgo ed il locale è accogliente il FIX si potrebbe avvicinare al massimo , allo stesso modo se mi trovo in un pluriacclamato e decorato ristorante  ed i piatti proposti non sono del tutto convincenti ,il servizio non è impeccabile e l'ambiente  presenta anche qualche leggera sbavatura l'insufficienza  è garantita.
Ad integrazione del tutto un sistema di bonus-malus che possono incidere in più o in meno ma complessivamnete in modo piuttosto marginale sul FIX, è che sono (se presenti) adeguatamente motivati.